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Via Crucis meditata
-Caravaggio-la deposizione-
Secondo le Scritture
700 anni circa a.c il profeta ISAIA annunciava:
“Gli diedero sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza ne’ vi fosse inganno nella sua bocca” ISAIA 53,9
LA SEPOLTURA
Dal Vangelo secondo MATTEO 27,57-66
“Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba vuota, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria”. Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: “Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo : Dopo tre giorni risorgero’. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così, quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!”. Pilato disse loro: “Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete”. Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
Questo racconto è presente nel Vangelo di MARCO 15,42-46 LUCA 23,50-53 GIOVANNI 20,38-42
LA PROFEZIA DEL PROFETA ISAIA SI È AVVERATA
Riflessioni in attesa della S.Pasqua
Nel racconto del Vangelo, viene menzionato un uomo: Giuseppe di Arimatea, si trattava di un uomo ricco che aveva fatto costruire una tomba, come ogni famiglia agiata di Gerusalemme. Giuseppe andò a chiedere il corpo di Gesù perché era la “Parasceve”, il venerdì ebraico dove si lavora fino a sera, poi il giorno dopo è festa: è il sabato ebraico “lo shabbat” e sono vietate tutte le attività lavorative in rispetto della Torah.
Per questo motivo Giuseppe aveva fretta; doveva seppellire il corpo di Gesù quella sera, il giorno dopo sarebbe stato impossibile, anzi, avrebbe compiuto un atto sacrilego, anche se oramai aveva abbracciato un’altra fede. Il Vangelo racconta che Giuseppe, aveva avvolto il corpo di Cristo in un candido lenzuolo e sepolto in una tomba vuota, anche con questo gesto di amore, egli dimostrava la sua venerazione come discepolo di Gesù. Giuseppe come ci racconta l’evangelista Matteo, era un uomo ricco e fu colui che lo seppellì; si compie così la profezia di Isaia: “CON IL RICCO FU IL SUO TUMULO”. Si puo’ chiamare una coincidenza, una profezia di tale portata? Profetizzata 700 anni prima che accadesse?
Tutta la descrizione della sepoltura, messa in evidenza dall’evangelista è per attestare la realtà della morte certa di Gesù. Fino a questo momento, Gesù è morto e sepolto, chiuso in un sepolcro, con una gran pietra sulla porta e con una guardia romana come vigilanza.
QUESTI SONO GLI ULTIMI FATTI CHE AVVENNERO INTORNO ALLA FIGURA DEL CRISTO.
D’ora in poi, siamo tutti di fronte ad un bivio, ciascuno deve compiere la propria scelta e meditare a fondo: credere a quell’ uomo che duemila anni fa si aggirava a piedi nella provincia romana della Giudea e nella regione della Palestina, annuciando a tutti che egli era il Messia atteso e rivelato dalle Sacre Scritture?
Oppure all’opposto, pensare che quell’uomo, si fece crocifiggere, CREDENDO di essere il Cristo e invece non era altro che povero visionario?
Buona riflessione
Giusy Beatrice Lorenzini ♥️