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Via Crucis meditata

Secondo le Scritture

I Salmi di Davide furono composti circa nel 1000 a.c. per poi essere riportati in forma scritta nel VI secolo a.c.

SALMO 34,21

Preserva tutte le ossa, neppure uno sarà spezzato”

FURONO SPEZZATE LE GAMBE AI DUE LADRONI, MA NON A GESÙ

Dal Vangelo secondo GIOVANNI 19,33-36

“Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzati le gambe e portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: NON GLI SARÀ SPEZZATO ALCUN OSSO”.

LA PROFEZIA SI È AVVERATA

Riflessioni in attesa della S.Pasqua

Spezzare le ossa delle gambe dei condannati a morte in croce, era un’ usanza molto praticata al tempo dei romani, si affrettava così la fine dei crocifissi; non avendo piu’ nessun appoggio morivano asfissiati.

I soldati costatarono che Gesu’ era già morto in croce e allora gli fu risparmiato questo ulteriore sfregio, ma non per un improvviso atto di pieta’, ma bensi’, perche’ i morti in croce dovevano essere rimossi in vista della “solennità del sabato”.

Era il giorno della “PARASCEVE” e praticamente i soldati avevano fretta di togliere quei cadaveri esposti sulle alture del Golgota, in vista di questa festività. La Parasceve, e’ il giorno della preparazione al sabato, cioe’ il venerdì. “Lo SHABBAT” (il sabato), per la religione ebraica è la festa del riposo, il giorno in cui che anche Dio “si riposo'”: ogni attività lavorativa è sospesa, sospesa alla lettera, non si può far altro che pregare, visitare la Sinagoga, riunirsi in famiglia mangiando cibi particolari, insomma, un dolce far niente, meglio se meditativo.

Da qui nasce la Parasceve, che significa infatti “preparazione”. Il giorno prima (il venerdì), si prepara il cibo per il giorno dopo e tutte le attività lavorative terminano quel giorno, cosicché per lo shabbat, ognuno si astiene da qualsiasi tipo di lavoro.

Tale descrizione, serve per capire meglio il racconto del Vangelo: la fretta dei soldati di deporre i cadaveri dei crocifissi era per questo motivo; nel giorno dello shabbat, non avrebbero trovato nessuno per deporli dalla croce, né tantomeno per seppellirli, o bruciarli, come spesso accadeva. Secondo la cronologia dei vangeli sinottici, tra l’altro, l’anno della morte di Cristo, coincideva con la Pasqua ebraica, ecco perché nel Vangelo viene descritto come “un giorno solenne, quel sabato”. La straordinaria profezia: “NON GLI SARA’ SPEZZATO ALCUN OSSO” del salmista che annunciava secoli prima della venuta di Cristo, si è avverata.

Questa sosta della Via Crucis e’ molto cruda, ma conoscere le usanze del popolo ebraico di quel tempo, accresce notevolmente oltre che il sapere, il senso critico e questo è grande valore aggiunto, poiché si entra nel vivo dei racconti del Vangelo, ci si immedesima e si comprende il perché di un’azione o di un fatto.

Ogni catechesi andrebbe eseguita con questo spirito costruttivo in primis, perché fede e ragione si completano a vicenda, in secundis, perché si esalta e si rende interessante un credo religioso, spesso appiattito da chiacchiere inutili e da celebrazioni di cui si è smarrito ogni punto di riferimento.

 Buona riflessione…

la Via Crucis continua, i tempi sono stretti, ma un impegno con Dio non si può interrompere

Giusy Beatrice Lorenzini ♥️